sabato 5 luglio 2008

Les O.V.N.I. sont parmi nous (One Flew Over The Cuckoo's Nest )

Il Bugarach è da tempo indicato come luogo di fenomeni O.V.N.I (oggetti volanti non identificati). Ci si può credere o meno. Ma se poi nella vicina Rennes les Bains crescono piante come questa c'è da chiedersi se per caso non ci sia qualcosa di vero nei racconti ascoltati.

martedì 1 luglio 2008

Il vecchio del Bugarach - "Nemo accipit qui non legitime certaverit"

Ci sedemmo al tavolo della locanda dopo una giornata di lento girovagare tra i boschi di Rennes les Bains. Cominciava a piovere ed il camino acceso, anche se eravamo in piena estate, ci stava proprio bene. Al tavolo al nostro fianco, un vecchio gustava la sua Cassoulette con lo sguardo fisso ad una foto sulla parete di fronte. Sotto si leggeva: “Il ponte del Diavolo – Bugarach”. Non sembrava soprapensiero, solo assorto ed i suoi occhi scuri sembravano scrutare ogni particolare di quell’immagine. I nostri discorsi un po’ eccitati sulle due Rennes e su quanto avevamo visto quel giorno, parvero scuoterlo dai suoi pensieri e ci rivolse lo sguardo. Aveva un lievissimo strabismo che nulla toglieva, però, alla capacità di mettere una lieve soggezione in chi stava osservando; tutto emanava forza e caparbietà da lui, incuteva istintivamente rispetto. A dispetto dei capelli grigi e delle profonde rughe di fianco agli occhi, ci accorgemmo che doveva essere più giovane di quello che sembrava, ma forse una vita difficile come quella dei montanari, sembrava averlo “sciupato” prima del tempo. Lo salutammo e lui ci augurò buon appetito, ma lo fece in uno strano dialetto molto più simile allo spagnolo che al francese e noi pensammo fosse occitano. Il nostro discorso concitato, ad un certo punto passò alla tomba di Saunière, al suo odioso spostamento che aveva prevaricato le ultime volontà del reverendo e l’allontanamento dall’amata Marie. Il discorso attirò di nuovo l’attenzione del nostro vicino. “Eh, bien...” disse con una voce greve, " il a eu l'épreuve, finalement." "Quale prova…., Chi?” chiedemmo incuriositi. Avvicinò la sedia al nostro tavolo e prima di ricominciare a parlare ci osservò attentamente ad uno ad uno. Poi riprese il discorso, evidentemente avevamo superato una sorta di test. “Qualcuno ha fatto in modo che quello spostamento avvenisse, una volta deciso, nel più breve tempo possibile – disse in quella strana lingua che faticavamo a comprendere e che ci traducevamo a turno ad alta voce, seguendo l’intuizione del momento e aiutati dai suoi cenni d’approvazione – da tempo si aveva il sospetto che la tomba celasse un segreto ed alcune persone “dovevano” assolutamente sincerarsene.” “La storia del tesoro di Rennes?” “No, - rispose dopo una leggera esitazione - un segreto più importante che riguarda le persone, …il potere.” Ci scambiammo un rapido sguardo, non era la prima volta che incontravamo strani personaggi e strane teorie su Rennes, ma una nuova storia al riverbero delle fiamme del camino, era decisamente piacevole, qualsiasi cosa saltasse fuori. “L’esumazione è avvenuta, -sapete? - alle sette del mattino…” disse quasi sottovoce “e non sono stati ammessi che pochi, pochissimi addetti. Lo stretto necessario… e tutti iscritti nel libro paga della persona che ne ha ordinato la profanazione, perché di profanazione si è trattato!” Il tono della voce si era improvvisamente alterato attirando l’attenzione degli altri avventori, ma subito si calmò e dopo un bicchiere di vino rosso del Russillon levato a mo’ di brindisi, riprese il racconto. “Avrei voluto vedere la sorpresa negli occhi dei presenti quando scoprirono che la tomba era vuota, lo sbigottimento di quell’istante! Una persona sola non ne rimase sorpresa, quella che con gelida compostezza ordinò il silenzio a tutti su quanto successo dichiarando che i profanatori degli anni ’60 avevano compiuto l’efferato gesto, ma che dell’episodio, per rispetto ai parenti, non ne avrebbero dovuto parlare. Mai! …A nessuno! …Bondieu, quel messorguièr (1)!” Si fermò un attimo. Parve radunare i pensieri. “Mai nessuno aveva profanato la tomba prima di Lui. L’efferato gesto lo aveva compiuto Lui! Lui e tutti i suoi adepti, che siano maledetti!". Gridò battendo la mano sul tavolo. L’oste ci guardò scuotendo la testa, probabilmente pensò che il vecchio aveva bevuto troppo e ci stava chiedendo scusa. Lo tranquillizzammo con un gesto della mano. Ritornò il silenzio. “Ora sarà tutto più difficile” disse dopo qualche minuto in cui nessuno aveva osato aprire bocca. “Ora sanno che qualcuno ha di nuovo il potere delle parole e delle pietre… ricominceranno a cercare…”. “Cercare cosa?” osammo chiedere un po’ intimoriti da quegli scatti d’ira, timorosi di scatenarne un altro. “Le Grand Heretatge (2), non? Mais…" Nemo accipit qui non legitime certaverit ". (3) Le poder c’est un animal qui ne peut pas se dondar (4). Jamai ! Solo chi ha compiuto il Cammino di San Giacomo fino in fondo ne ha la forza. Non ci si appropria di ciò che non si sa dominare, sarebbe la fine! Maintenant… ara il es tot mai avèrs, malastrosament(5 )...” e si alzò come se improvvisamente si fosse ricordato qualcosa d’improcrastinabile in un altro luogo. Lo seguimmo con lo sguardo dalla finestra dell’osteria. La sera lambiva con grosse nubi la strada verso il Pont du Diable dove, in pochi passi, il vecchio sparì dalla nostra vista. Sul tavolo aveva lasciato una banconota per pagare il suo pasto. Vecchi franchi del 1916……
                                                        
                                                                      ....E cric e crac, mon conte es acabat!
Note
  1. Bugiardo.
  2. Eredità.
  3. Nessuno la riceve se non ha combattuto secondo le regole.
  4. Domare.
  5. Ora è tutto più difficile, disgraziatamente.