lunedì 2 giugno 2008

Roseline-Rosslyn: una ricerca... (Nine Million Bicycles)


Marzo. Con più di un’ora di ritardo, dovuto alla pista ghiacciata di Amsterdam, raggiungo Edimburgo. Dopo una doverosa visita alla Sacra Pietra di Scoone nel castello, lascio alle mie spalle le possenti mura della fortezza che chiude con un tonfo sordo, le due grosse porte dell’entrata. E’ già pomeriggio inoltrato, il freddo tramonto del sole sul 56° parallelo, regala al profilo nero del castello di Edimburgo, seminascosto tra i rami ancora spogli sulla collina che lo ospita, un’immagine inquietante. Chiudo con la mano il collo del piumino, calda difesa all’aria gelida che s’insinua con prepotente forza tra gli abiti. Scendo lungo la Royal Mile la strada principale lunga, appunto, un miglio, che porta all’Holyrood la residenza reale, facendo molta attenzione ai tratti ancora ghiacciati. Mentre mi accorgo, costernata, che qualche ragazza del luogo indossa graziosi sandaletti infradito come se fossimo già in piena estate, io perdo la sensibilità della punta del naso circa a metà percorso. La prossima tappa è la National Library. Tra i documenti custoditi c’è la trascrizione in bella calligrafia nel volume intitolato ‘Miscellania (sic) Scotica Curiosa’ di un’antica lettera di Maria di Guisa, madre di Maria Stuarda, indirizzata a Lord Sinclair signore di Roslin. Il luogo in cui entro per visionare il documento è molto più simile al caveau di una banca che alla sala lettura di una biblioteca. Le pagine scorrono tra le mani esperte di due attenti ma cortesissimi responsabili di quest’istituto fino a raggiungere il punto esatto in cui è riportata la lettera, infine questo meraviglioso libro è tutto per me. La traduzione non è facile, e si porta via un po’ di tempo… . “(...) in Likwis that we sall be leill and true maistres to him, his counsell and Secret shewen to us we sall keip secret. (...)” Ovvero: “Likewise that we shall be loyal and a true Mistress to him, his Council and the Secret shown to us, which we shall keep secret.” . Sostanzialmente Maria Stewart in questo scritto, giura di proteggere e, se il caso, mantenere economicamente Lord Sinclair e i suoi protetti fino alla fine dei suoi giorni, in ringraziamento per averLe rivelato il Segreto. Che cosa sapeva di tanto importante Lord Sinclair da giustificare il capovolgimento dei ruoli (la regina che giura fedeltà ad un suddito) a cui si assiste nella lettera? Oltre a tutto, non viene mai nominata la cappella di Rosslin costruita ‘appena’ cento anni prima o il suo castello e allora diventa davvero difficile capire a cosa si riferisca la principessa francese quando parla di ‘segreto’. L’anno è il 1546, più precisamente il 3 di giugno, la figlia Maria Stuarda di appena quattro anni, promessa sposa a Francesco II di Valois, è partita proprio quell’anno per la corte cattolica, frivola e…’velenosa’ di Caterina de’Medici. Sul suolo scozzese rimane la madre, cattolica come la sua famiglia: i Guisa, cattolica come i Sinclair di Rosslin. In un paese in cui la riforma protestante si stava diffondendo rapidamente, il segreto potrebbe riguardare qualcosa di strettamente legato alla loro religione? O alla stirpe dei Guisa? L’enigma, dopo secoli, resta purtroppo tale. Esco dalla libreria quando oramai il buio ha abbracciato la baia del Firth of Forth, accendendola di mille luci specchiate sull’acqua. L’aria, seppur gelida, porta l’inconfondibile profumo del mare. Dalla radio dell’auto con il riscaldamento a manetta, si diffonde inattesa una vecchia canzone dei C.C.R.: “Somedays never come” anno 1976, un salto indietro nel tempo... Poi, immancabile, un’antica aria scozzese con la cornamusa: ancora più indietro nel tempo… Nel buio totale della campagna del Lothian, la grossa macchina scura presa a noleggio sembra ora un’infernale macchina del tempo che tra poco mi catapulterà addirittura nella metà del 1400, periodo che vide la nascita della cappella di Rosslyn su ordine del conte William St. Clair.


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